Quando il treno passa dopo dieci anni un po’ sorridi e un po’ sei triste. Un po’ ci pensi. A come sarebbe stato nel 2006 e a come sarebbe oggi, nel 2016.
In mezzo ci sono stati tanti viaggi. A volte senza ritorno. Quelli per cui ha già deciso che cosa vuoi, cosa desideri, come va a finire.
Poi di certezze ne hai sempre poche. Ogni momento, ogni istante può essere quello giusto per cambiare.
E se succede che ti viene proposto di lavorare come se fossi nel 2006 e decidi che “no, non è più il momento” e non vacilli significa che hai scelto una strada. Per fortuna.
Ormai sei una pendolare sentimentale, divisa a metà tra una città in cui lavori e un’altra in cui vivi.
Si vive sospesi. Si vive come le foglie sugli alberi di autunno. Non è poesia, è la vita che cambia.